I nostri Fantasmi
Il Castello di Corveglia, oggi agriturismo e sede per cerimonie e convegni, è luogo d’antiche origini, testimoniate dalle imponenti architetture superstiti.
Tra le appassionanti leggende che lo riguardano, la più celebre risale agli accadimenti che portarono la famiglia Ricci di San Paolo e Solbrito a occupare e trasformare in fortilizio quello che, in origine, era un ospitaliere per pellegrini.
Pare che, verso la metà del XIV secolo, a seguito d’un grave dissesto economico dell’ospedale, uno dei canonici tal Clemente Ferrari, lasciò la veste e, spalleggiato da alcuni confratelli, s’impadronì del feudo dandosi al brigantaggio.
Gli ex religiosi avrebbero così sequestrato e ucciso Bernardino Ricci, signore di San Paolo e Solbrito, scatenando la reazione dei figli che, conquistata Corveglia, avrebbero decapitato Clemente e i suoi senza pietà.
Vuole tradizione che, da allora, il terribile Clemente e i canonici, tutti rigorosamente privi della testa, nelle notti di novilunio emergano dalle nebbie della campagna per marciare in processione verso il borgo e solo vergando gli stipiti con piccole croci sia possibile respingerne l’orripilante avanzata. Lo sventurato Bernardino Ricci, dal canto suo, pare condannato a cercare eternamente scampo, senza trovarlo, da quelle antiche mura.
Leggende? Chissà… che tali racconti muovano da fatti storici è pressoché certo. Sono tuttora in molti ad asserire d’aver intravisto la spaventosa processione dei decollati o percepito la presenza dell’inquieto Bernardino.
Dopo i restauri, una pur solida finestra del secondo piano, sempre la stessa, è spesso trovata aperta senza apparente motivo. Che sia il vecchio conte in cerca di libertà? Quella finestra è oggi scherzosamente detta “La Bernardina”.